Kontynuujemy! Smutek anonimowego życia

Komentarz do Ewangelii z 18 czerwca 2023 r

Jedenasta niedziela TO rok A

Wj 19,2-6 Ps 99 Rz 5,6-11 Mt 9,36-10,8

A czym jesteśmy?
Jego ministrowie, jego słudzy;
bo to nie jest nasze
ale z jego spiżarni wyjmujemy to, co wam rozdajemy.
I my też z tego żyjemy, bo jesteśmy sługami, jak wy

Św. Augustyn, Przemówienie 229/E, 4
Kontynuujemy! Smutek anonimowego życia
Kontynuujemy! 4

Wprowadź projekt

Nel 1539 un gruppo di przyjaciele che avevano condiviso l’amore per Jezus e il desiderio di mettersi a usługa del Regno di Bóg, si chiesero se dovessero rimanere insieme come gruppo o se ciascuno dovesse andare per suo conto in qualche parte del świat per portare il Ewangelia.

Erano i primi compagni riuniti intorno alla figura di Ignazio di Loyola. Alla koniec, in seguito a un discernimento di cui abbiamo una memoria nella Narada pierwszych towarzyszy, decisero di rimanere insieme e di chiedere l’autorizzazione del Tata per fondare la Compagnia di Gesù.

Ciò che avvenne per questi uomini rappresenta una dinamica che forse troppo spesso viene meno oggi a diversi livelli, l’importanza cioè di chiedersi chi siamo e cosa vogliamo fare.

Sono interrogativi che valgono non solo per la Chiesa o per le społeczność religiose, che comunque fanno fatica anch’esse a rispondere a queste upraszanie, ma valgono anche per i cammini di coppia e persino per le realtà politiche.

Rischiamo così di na żywo nell’anonimato, di non riuscire mai a comprendere quale sia il progetto che vogliamo realizzare.

Zostań ludem

Le letture di questa Niedziela descrivono, sia attraverso il racconto del libro dell’Esodo sia attraverso il Vangelo di Matteo, un itinerario che porta da una molteplicità sparsa ed eterogenea a diventare un popolo, una comunità, la Chiesa.

Mojżesz accompagna un insieme di tribù, che cominciano a percorre insieme la storia proprio facendo la stessa strada, ma diventano popolo solo quando Dio li riconosce come la sua proprietà, li fa emergere dalla molteplicità eterogenea delle genti, dà loro un’identità nel momento in cui li prende per sé, li consacra, cioè li separa da tutti gli altri, come un’immagine che diventa nitida emergendo da uno sfondo.

Stają się królestwem kapłanów, świętym narodem, oddzielonym od wszystkiego innego.

Zobowiąż się

Un insieme di tribù diventa popolo quando insieme convengono in un’alleanza, accettano cioè di condividere degli impegni.

Forse è proprio questo che oggi impedisce spesso di acquisire un’identità definita: non vogliamo impegnarci, non vogliamo comprometterci, speriamo sempre in una nuova occasione, non vogliamo responsabilità definitive, cerchiamo di sottrarci a ogni decisione che ci possa inquadrare per sempre.

Ma rifiutando di impegnarci, togliamo anche a noi stessi la possibilità di diventare qualcuno. Restiamo anonimi! Riconoscendo che il Pan è Dio, Israele diventa popolo e gregge del suo pascolo (cf Sal 99,3).

Possiamo rimanere tłum anonima o diventare un popolo. Di solito la folla anonima è caratterizzata dalla mancanza di motivazione: quando non sappiamo chi siamo, difficilmente possiamo fare progetti.

Często jest to problem, który blokuje nie tylko zgromadzenia zakonne, ale także wspólnoty parafialne, a także wyjazdy par.

Nazywaj się po imieniu

Gesù, nel Ewangelia Mateusza, ha compassione per questa gente che non si riconosce. È gente stanca e sfinita, forse proprio perché demotivata. Vagano, perché non sanno dove andare, e così ci si sente perduti e inutili.

Gesù trasforma questa massa anonima in un popolo attraverso due gesty: chiama le persone per imię, affida loro un compito.

Chiamare per nome vuol dire riconoscere chi mi sta davanti, tirarlo fuori dall’anonimato della folla: sei qualcuno e soprattutto sei qualcuno per me.

Come da tribù molteplici era venuto fuori il popolo d’Israele, così da questa folla stanca, Gesù tira fuori la comunità dei uczniowie.

Nie jesteśmy najlepsi

Il nome di ciascuno di loro dice una storia, un passato, delle caratteristiche. Dai nomi possiamo intuire che sono persone molto diverse tra loro, ma che in qualche modo sono chiamate a stare insieme, perché sono unite dal compito che è loro affidato.

Sappiamo che non sono perfetti, anzi faranno molti errori, fino a tradire il gospodarz. Non sono neppure i migliori, anzi sono persone difficili e con molti difetti, eppure a loro è affidata una missione.

Dio infatti ci rende migliori invitandoci a seguirlo, ma non ci invita perché siamo i migliori, anzi forse siamo quelli che hanno più bisogno di stare attaccati al pastore per evitare di perdersi.

San Paolo ce lo ricorda questa domenica con un’espressione molto forte: «mentre eravamo ancora grzesznicy, Chrystus è zmarł per noi» (Rm 5,8).

Gdy byliśmy jeszcze grzesznikami… vuol dire che non abbiamo meritato la sua zbawienie, ma ci è stata donata, proprio quando avremmo meritato di essere condannati. Cristo non ha aspettato la nostra conversione prima di umierać per noi!

Questo è l’amore: riuscire a voler bene all’altro gratuitamente, non perché se lo merita.

Misja

L’altro passaggio attraverso il quale Gesù trasforma la folla in un popolo è il compito che affida, la missione.

C’è un compito per questi discepoli chiamati per nome. La nostra życie acquista senso nel momento in cui riconosciamo quale sia il compito che Dio ci affida oggi.

Una vita senza compito è una vita che ci appare inutile e senza senso.

Ma non c’è nessuno a cui Dio non affidi ogni giorno un impegno.

Predicare, guarire, risuscitare i morti, purificare i lebbrosi, scacciare i demoni…a ben guardare sono le cose che farà Gesù!

La missione allora è quella di continuare a portare Gesù tra la gente, ripetere la sua parola e i suoi gesti. Ciascuno è chiamato a incarnare nella realtà di oggi ciò che Gesù avrebbe fatto.

Possiamo dire una parola buona che dia pocieszenie, possiamo guarire le persone dai pensieri negativi di tristezza e di rabbia, possiamo aiutare gli sconfortati a ritrovare vita, possiamo aiutare le persone a rimettere insieme i pezzi cadenti della loro vita, possiamo allontanare il zły z modlitwa e il pardon.

Życie diventa così restituzione, riconsegna di quello che gratuitamente, cioè immeritatamente, abbiamo ricevuto: «darmo otrzymaliście, darmo dawajcie» (Mt 10,7).

Se entriamo in questa dinamica dell’amore, troveremo certamente il senso della nostra vita.

Przeczytaj w środku

  • Qual è il compito che oggi Pan ti sta affidando?
  • Jak możesz spróbować zwrócić to, co otrzymałeś?

Dzięki uprzejmości © ♥ Ojciec Gaetano Piccolo SJ

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Awatar Remigio Ruberto

Cześć, jestem Remigio Ruberto, ojciec Eugenio. Miłość, która łączy mnie z Eugenio, jest ponadczasowa i bezprzestrzenna.

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