Narrationem de Beata Maria Celesti Crostarosa .

Beata Maria Celeste Crostarosa
Beata Maria Celeste Crostarosa 2

Biographia

Praeparatio

Celeste nasce a Napoli il 31 ottobre 1696 e viene battezzata con i nomi di Giulia, Marcella, Santa.

Il pater, Josephus est iuris doctor; ibi mater si chiama Battistina Caldari. Giulia è la decima di dodici fratelli (di essi due saranno religiosi e due monache, oltre lei).

Anno sexcentesimo decimo, Giulia spiritualem experientiam incepit tamquam mysticae speciei christocentricae, quae substantialiter homogenea permansit ac magis magisque in vitae suae curriculo profundior fuit. vita.

Etsi in spiritualitate temporis initio enucleatur, experientia Caelestis gradatim suas proprietates et originalia suscepit.

Si confida per la prima volta ad un padre domenicano, il quale l’indirizza verso la meditazione discorsiva che Celeste non riesce a fare perché entra subito in un tipo di orazione mistica.

Si confessa poi da un “sacerdote giovane” che sembra comprenderla, ma che Celeste presto abbandona. Non si fida del parroco del luogo, a cui non rivela la propria esperienza spirituale.

Incontra infine Don Bartolomeo Cacace, sacerdote dotto, pio e stimato a Napoli; si confida con lui e ne riceve un aiuto saggio, che consiste nel seguirla e rassicurarla nella sua esperienza, senza intervenire in modo propositivo od autoritario.

Fino all’ingresso nel conservatorio di Marigliano, Celeste, dunque, non sembra avere una direzione spirituale che la influenzi notevolmente nel suo cammino interiore; ella lo porta avanti praticamente da sola, con indipendenza e sicurezza: “io sono la tua guida”, le dice Jesus. Celeste semper femina magnitudinis libertas ed autonomia, guidata dalla propria coscienza.

Die 21 mensis Novembris anno 1718 Celestinus Carmelitarum habitum in Marigliano prope Nolam gerebat; cum ea intrat monasterium ibi soror maggiore, Ursola, e nel 1820 la raggiungerà un’altra sorella, Giovanna. Celeste viene ben accolta dalla civitas. Si dimostra zelante ed osservante della regola e, ancora novizia, viene nominata portinaia e rotara; in seguito sarà eletta maestra delle novizie (maggio 1729). Emette i voti nel novembre del 1719 col praenomen di suor Candida del Cielo.

Nel 1723 la comunità di Marigliano, per difficoltà esterne, è costretta a sciogliersi. Celeste ritorna in familia per breve tempo.

Nel monastero di Marigliano Celeste trovò una regola ed una spiritualità che ben si armonizzavano con la sua esperienza spirituale precedente. Il Carmelo è fortemente cristocentrico e l’orazione contemplativa è il centro propulsore della vita comunitaria.
Possiamo dunque pensare che Celeste ebbe modo di maturare la sua visione spirituale, alla luce di S. Illic 'a.

Maturatio

Su invito e consiglio di Don Tommaso Falcoia, conosciuto da lei a Marigliano, nel gennaio 1724, Celeste veste l’abito della Visitazione nel Monastero della SS. Concezione di Scala, vicino Salerno. Falcoia ed il suo confratello Maurizio Filangieri avevano riformato questo monastero inducendovi le Regole visitandine nel 1720.

Scala Celeste coepit Trattenimenti componere mense Maio-Junii 1724. Tunc sensit novam Regulam scribere, quae post aliquas perplexitates et difficultates, tam a communitate Scala quam a Falcoia, favente sententia, suscepta est. Alphonsus de Ligorio et cum consensu Episcopi loci.

Il 13 maggio del 1731, giorno di Pentecoste, si dà inizio ad un nuovo istituto, intitolato al SS. Salvatore.
Poco dopo sorge una seria incomprensione tra la Crostarosa e Mons. Falcoia (che ora è Vescovo di Castellammare di Stabia). Questi ha elaborato liberamente le Regole scritte da Celeste, pensando i migliorarle e di renderle più “ortodosse” e teologicamente fondate.

Celeste, in mutationibus factis, prationem propositi sui ac paene proditionem voluntatis expressam vir, che ella è convinta di aver recepito con chiarezza e verità. A questo si aggiungo le vicende dell’inizio di una congregazione missionaria maschile, che Alfonso e Falcoia si accingono a fondare; Celeste la sente legata alla propria ispirazione e al proprio progetto mentre altri (e lo stesso Alfonso) sono di avviso diverso.

Vi è poi l’intervento nella vicenda di un laico colto ed influente, Silvestro Tosquez, legato al progetto di Alfonso (ma specialmente a suor Celeste) che si trova in contrasto col Falcoia. In questa situazione, il consenso unanime delle suore di Scala intorno a Celeste (che aveva permesso il cambiamento delle Regole) viene meno e molte di esse mutano parere.

Semita communitatis adeo tensa et gravis evadit ut in quodam puncto monialium die 14 mensis maii 1733 capitulum monialium convocetur quae condiciones quasdam in Celeste collocat ut ipsa in monasterio manere possit. Tres condiciones sunt: ​​Celeste relationem cum Tosquez frangit; Regulas a Falcoia ut suam recognoscit; quid facies suffragium solum a Falcoia. La Crostarosa, etiam commendatur cum Frater gesuita, Giorgio, non si sente, in coscienza, di aderire a due delle condizioni propostole (farsi guidare da Falcoia e riconoscere come proprie le Regole) e viene espulsa da Scala il 25 maggio del 1733.

Sequuntur eam duae sorores. Eventus Scala validas personalitates et diversas visiones spirituales implicavit in tempore quo Ecclesia turbatione et contentione concussa est. Hoc momento Celeste gravissimum vitae suae periculum patitur: exsecutionem rei videt cui suam exsistentiam evanescere dedicavit; et ipsa veritas internorum experientiae in dubium revocatur; sentit relicta Deus et proximi eius. Sola illa manet et quinque annos laboris ac magnae spiritalis ariditatis experitur.

Anni iudicii

Dopo una breve sosta ad Amalfi, Celeste e le due sorelle, nel giugno del 1733, approdano al conservatorio della SS. Annunziata in Pareti, presso Salerno.

Cogitant manere per tres menses ad tempus relaxationis, sed Episcopus localis et auctoritates petunt ut communitatis religiosae reformationem committant. Celeste sistit per biennium circiter et complet quod ab ea petitur. Hic Celestinus in Bernardino Sommandico, Seminarii Rectore, a spiritali directore reperit, qui eam stylo Cacace intelligit et deducit.

Semper cum idea perspiciendi "Opus", Crostarosa invitationem ducis Roccapiemonte (prope Salerno) accepit pro fundatione conservatorii et ad illum locum, qui est sub dicione Cava dei Tirreni, mense Nov. MDCCXXXV.

Il 29 giugno del 1737 Celeste ha un suo momento di intensa esperienza spirituale, in cui sente fortemente la presenza di Christus nella sua vita, viene rasserenata e riequilibrata interiormente, riacquista la pace. A questa ripresa di vigore e di spes Sed quis comitatur crisis nei rapporti con l’abate Apuzzo di Cava: Celeste e le sorelle debbono subire un interrogatorio, condotto dallo stesso Abate, nell’ambito di una indagine sul Tosquez, promossa dal Vescovo di Scala.

Interpellatio non est formaliter negativa pro Celeste, sed relatio eius cum ambitu decrescit et invitationem fundationis accipere decernit. Foggia et in se locat navigatio ad hanc urbem mense Martio MDCCXXXVIII.

Quinque anni, quos Celeste agit inter Scalam relinquens et in Foggiam perveniens, ab ea tamquam terribilem "noctem obscuram" experti sunt. Ea eventorum rationem comprehendere non potest, ac desertio, etiam persecutio, ab iis qui illi proximi fuerunt et fuerunt amicis. Vive una aridità interiore che le fa dubitare della verità e della bontà di tutta la propria esperienza precedente: è come se tutto fosse crollato, dentro e fuori di lei precipitandola in un abisso.

Nonostante la situazione angosciosa, Celeste continua ad essere fedele a Dio, come religiosa al servitium della Chiesa, senza mai fermarsi né arrendersi, sempre tesa alla fondazione dell”’Opera”. Soltanto nel giugno del 1737 capirà, per una particolare illuminazione, quanto necessaria era per lei questa terribile purificazione.

Conscientia

Invitatio ad Foggiam ad Celestium per Canonicum Ecclesiae Collegiatae Don Giuseppe Tortora directa est. Foggia est a shopping centrum et dilatatio agriculturae et utilitas conservatorii in qua puellas commerciales bourgeoisiae educantur: hoc est quod Celeste facere destinavit cum die 6 Martii 1738 in urbem venit.

Post aliquot initiales difficultates, die 4 mensis Octobris anno 1739 Celeste ac soror eius M. Illuminata occupaverunt home in quibus plenam Regulae observantiam constituere possunt. Mense Martio 1742 prima conpositio quinque choristarum ac trium laicorum facta est.

Ambitus Foggia Celeste suscipit eiusque fundamentum. Hic exsequi potest suum « Opus », perficiens et complens suam spiritualem cogitationem ac doctrinam cum eo coniunctam. tribulationum inopia non est; Attamen, ut videtur, ab anno 1743-44 communitas vitam quietam et aedificatam duxit.
Tunc circa quindecim membra habere debet.

In Foggia Celestinus epulas et orandi gradus perfecit, Regulas perfecit et Autobiographiam, Hortum Spiritualem et nonnulla minora scripsit. Ex Foggia Celestinus alia fundamenta non attentat: in communitate SS. Salvator munus sibi a Deo commissum videre videtur, Alii Ordinem in « mundus incipiens a Scala; et persona et doctrina Celeste latebit.

Soror Maria Celeste migravit in Foggia, in suo monasterio in media urbe, die 14 m Septembris 1755, aetatis suae 59, ab omnibus venerabatur ut « Sanctam Priorissa ».

Biographia by Teodoro Sannella
Tabula chronologica by Victor Longo
fons https://www.monasterocrostarosa.it/

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Ciao, sono Remigio Ruberto, papà di Eugenio. L'amore che mi lega a Eugenio è senza tempo e senza spazio.

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