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Leggi e ascolta La Parola del 2 ottobre 2022

XXVII Domenica del Tempo Ordinario

Oggi la Chiesa celebra: Supplica alla Madonna di Pompei

Recitata nel Santuario di Pompei e in altre chiese i giorni 8 maggio e la prima domenica di ottobre

O augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del cielo e della terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo tempio di Pompei (in questo giorno solenne), effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.

Dal trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.

O Madre, implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.

Ave Maria

È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.

Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che, sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.

Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: misericordia!

O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il cuore amabile del tuo Figliuolo. Pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo cuore.

Misericordia per tutti, o Madre di misericordia.

Ave Maria

Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie.

Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i cori degli angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci.

Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti. Il bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi.

E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.

Ave Maria

Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci (in questo giorno solennissimo). Concedi a tutti noi l’amore tuo costante e in modo speciale la materna benedizione.

Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento il Sommo Pontefice.

Agli antichi splendori della tua corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla religione e la pace all’umana società. Benedici i nostri vescovi, i sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario.

Benedici infine tutti gli associati al tuo tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al santo Rosario.

O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli angeli, torre di salvezza, negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più.

Tu ci sarai conforto nell’ora dell’agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.

E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti.

Sii ovunque, benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.

Salve Regina


Prima Lettura

Il giusto vivrà per la sua fede.

Dal libro del profeta Abacuc
Ab 1,2-3;2,2-4
 
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?

Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:

«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.

Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale
Dal Sal 94 (95)

R. Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
 
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
 
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R.
 

Seconda Lettura

Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 1,6-8.13-14

Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.

Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.

Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato. (1Pt 1,25)

Alleluia.
 

Vangelo

Se aveste fede!

La Parola del 2 ottobre 2022
La Parola del 2 ottobre 2022 3

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,5-10

Vangelo secondo Luca 17,5-10

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?

Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore.

Santa Teresa di Calcutta (1910-1997)

fondatrice delle Suore Missionarie della Carità

No Greater Love

« Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare »

Sii sempre fedele nelle piccole cose, perché in esse risiede la nostra forza. Per Dio niente è piccolo. Egli non vuole sminuire nulla.

Per lui ogni cosa è infinita. Pratica la fedeltà nella cose più minime, non per virtù propria, bensì a motivo di questa grande cosa, che è cioè la volontà di Dio – che io rispetto infinitamente.

Non ricercare le azioni straordinarie. Dobbiamo deliberatamente rinunciare ad ogni desiderio di contemplare il frutto del nostro lavoro, ma adempiere solo ciò che possiamo, meglio che possiamo, e lasciare il resto nella mano di Dio.

Ciò che importa, è il dono di te stesso, il grado di amore che metti in ogni tua azione. Non autorizzarti allo scoraggiamento di fronte a uno scacco, dal momento che hai fatto del tuo meglio. Rifiuta anche la gloria quando hai successo.

Rendi tutto a Dio con la più profonda gratitudine. Se ti senti abbattuto, questo è un segno di superbia, che mostra quanto credi nel tuo potere personale. Non preoccuparti neanche di quello che pensa la gente. Sii umile e nulla ti disturberà più. Il Signore mi ha legato lì dove sono; lui mi scioglierà.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Come possiamo capire se abbiamo veramente fede, cioè se la nostra fede, pur minuscola, è genuina, pura, schietta?

Ce lo spiega Gesù indicando qual è la misura della fede: il servizio. E lo fa con una parabola che al primo impatto risulta un po’ sconcertante, perché presenta la figura di un padrone prepotente e indifferente.

Ma proprio questo modo di fare del padrone fa risaltare quello che è il vero centro della parabola, cioè l’atteggiamento di disponibilità del servo. Gesù vuole dire che così è l’uomo di fede nei confronti di Dio: si rimette completamente alla sua volontà, senza calcoli o pretese. (Angelus, 6 ottobre 2019)

Eugenio Ruberto
Eugenio Ruberto
La Parola del 2 ottobre 2022
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