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Leggi e ascolta La Parola del 1 ottobre 2020

Oggi si festeggia: Santa Teresa di Gesù Bambino Carmelitana, Dottore della Chiesa

Fino alla legge n. 517 del 4 agosto 1977, il primo ottobre era in Italia la data di inizio di tutte le scuole e, poiché in questo giorno viene celebrato San Remigio (in quanto il 1º ottobre 1701 vi fu la traslazione delle sue reliquie da Lucca a Fosdinovo), i bambini di prima elementare (oggi scuola primaria) erano detti remigini. (Fonte Wikipedia)

Dal libro di Giobbe
Gb 19,21-27b

Giobbe disse:
«Pietà, pietà di me, almeno voi, amici miei,
perché la mano di Dio mi ha percosso!
Perché vi accanite contro di me, come Dio,
e non siete mai sazi della mia carne?
Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».

VANGELO DEL GIORNO

La Parola del 1 ottobre 2020
La Parola del 1 ottobre 2020 3

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-12

Vangelo secondo Luca 10,1-12

 In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

PAROLE DEL SANTO PADRE

Nell’inviare i settantadue discepoli, Gesù dà loro istruzioni precise, che esprimono le caratteristiche della missione. 

Questi imperativi mostrano che la missione si basa sulla preghiera; che è itinerante: non è ferma, è itinerante; che richiede distacco e povertà; che porta pace e guarigione, segni della vicinanza del Regno di Dio; che non è proselitismo ma annuncio e testimonianza; e che richiede anche la franchezza e la libertà evangelica di andarsene evidenziando la responsabilità di aver respinto il messaggio della salvezza, ma senza condanne e maledizioni.

Se vissuta in questi termini, la missione della Chiesa sarà caratterizzata dalla gioia. (Angelus, 7 luglio 2019)

Eugenio Ruberto
Eugenio Ruberto
La Parola del 1 ottobre 2020
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