קרא והאזין למילה של 26 באפריל 2023
סיכום
יום רביעי בשבוע השלישי של חג הפסחא
- S. Rafael Arnáiz Barón OECD דתי (1911-1938)
- יוחנן המטביל הקדוש פיאמרטה שַׁלפּוּחִית. ומייסד (1841-1913)
קריאה ראשונה
הם הלכו ממקום למקום והכריזו את המילה.
מתוך מעשי השליחים
ב-8,1b-8
In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samarìa.
Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Sàulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere.
אבל אלה שהתפזרו הלכו ממקום למקום והכריזו את המילה.
Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
החרב של אלוהים.
תהילים תשובה
מתוך תהילים 65 (66)
R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.
אוֹ:
ר' הללויה, הללויה, הללויה.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
לשיר את תהילת שמו,
לתת לו תהילה בשבח.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». ר.
"תשתחווה לך כל הארץ,
אני שר לך מזמורים, אני שר לשמך".
Venite e vedete le opere di Dio,
נורא בפעולתו על גברים.ר.
הוא שינה את הים ליבשה;
הם חצו את הנהר ברגל:
לכן אנו שמחים בו.
בכוחו הוא שולט לנצח.ר.
הצהרת הבשורה
הללויה, הללויה.
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna, dice il Signore,
ואקים אותו ביום האחרון. (עיין יוח' ו' 40)
אלואיה.
בְּשׂוֹרָה
Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna.

מהבשורה על פי יוחנן
ג'ון ו' 35-40
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«אני לחם החיים; מי שיבוא אלי לעולם לא יהיה רעב ומי שמאמין בי לעולם לא יהיה צמא! אבל אמרתי לך שראית אותי, ובכל זאת אינך מאמין.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
וזהו רצונו של שולחני: שלא אאבד דבר אשר נתן לי, אלא שאקים אותו ביום האחרון.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
דבר ה'.
סנט ג'ון קסיאן (בערך 360-435)
מייסד המנזר במרסיי
על התפילה, כד; SC 54 (trad. cb© evangelizo)
האיחוד של רצון האב והבן
Questo è il pensiero che Nostro Signore nella sua umanità esprimeva, per darci un modello da imitare, quando diceva: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice!
Però non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Mt 26,39) Eppure la sua volontà non era diversa da quella del Padre. “È venuto infatti a salvare ciò che era perduto e a dare la sua vita in riscatto per molti” (Mt 18,11; 20,28). Della sua vita, dice egli stesso: “Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo” (Gv 10,18). Sulla continua unità di volontà che regnava fra il Padre e lui, il santo re Davide gli fece dire nel salmo 40 (v. 9): “Che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero”. Leggiamo, vero, riguardo al Padre: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16) Ma troviamo riguardo al Figlio questa parola: “Ha dato se stesso per i nostri peccati” (Gal 1,4). E’ detto del Padre: “Non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi” (Rm 8,32).
Ma è detto del Figlio: “Si è offerto perché l’ha voluto” (Is 53,7 Vulg.). L’unione di volontà fra il Padre e il Figlio è così espressa dovunque, fino al mistero della Risurrezione, dove vediamo che entrambi ebbero una sola medesima operazione.
Il Padre che, secondo il beato apostolo, ha risuscitato il corpo del Figlio: “… per mezzo di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti” (Gal 1,1). Ma il Figlio afferma anche che rialzerà il tempio del suo corpo: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere” (Gv 2,19).
בהוראת דוגמת ה', עלינו לסיים את כל תפילותינו בנדר דומה לשלו, ולהוסיף מילה זו לכל בקשותינו: "אך לא כרצוני, אלא כרצונך!" (מט 26:39)
דברי האב הקדוש
Gesù ci ricorda che il vero significato del nostro esistere terreno sta alla fine, nell’eternità, sta nell’incontro con Lui, che è dono e donatore, e ci ricorda anche che la storia umana con le sue sofferenze e le sue gioie deve essere vista in un orizzonte di eternità, cioè in quell’orizzonte dell’incontro definitivo con Lui.
E questo incontro illumina tutti i giorni della nostra vita. Se noi pensiamo a questo incontro, a questo grande dono, i piccoli doni della vita, anche le sofferenze, le preoccupazioni saranno illuminate dalla speranza di questo incontro. «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» (v. 35).
E questo è il riferimento all’Eucaristia, il dono più grande che sazia l’anima e il corpo. Incontrare e accogliere in noi Gesù, “pane di vita”, dà significato e speranza al cammino spesso tortuoso della vita. (Angelus, 2 agosto 2015)