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Dimanche de la miséricorde divine

Histoire

Perchè la Domenica in Albis (prima domenica dopo Pasqua) è detta anche Domenica della Divina Misericordia?

L'origine de cette fête est récente, elle a été instaurée par Saint Jean-Paul II en 1992.

Le pape a donné ce nom à la fête pour rappeler la figure du saint mystique polonaisFaustine Kowalska : la donna aveva infatti riferito che Gesù, in una delle sue apparizioni, voleva che venisse dedicata una giornata alla miséricorde.

Journal intime

Nel suo diario, la santa scrive queste parole dettate da Gesù: “Desidero che la Festa della misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della mia misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della mia misericordia.

L'âme qui s'approche de la Confession et de la Sainte Communion reçoit le pardon total des fautes et des punitions. Je veux qu'il y ait une Fête de la MiséricordeVoglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia”.

Negli scritti di suor Faustina (che Papa Wojtyla ha beatificato nel 1993 e canonizzato nel 2000) si ricorda anche che Gesù ha ripetuto questa richiesta in 14 apparizioni, dando indicazioni anche per la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate.

Dans le Journal, le mystique écrit : «Maintenant, je vois que l'œuvre de rédemption est liée à l'œuvre de miséricorde demandée par le Seigneur“. Et c'est précisément la raison pour laquelle le Ressuscité indique la date du dimanche en albis pour la Fête et aussi la raison de son institution.

San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) ha voluto che la seconda Domenica di Pasqua fosse denominata Domenica della Divina Misericordia (Decreto Misericors et miserator, 5 Maggio 2000).

La Festa della Divina Misericordia occupa il posto più importante tra tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia che sono state rivelate a Santa Faustina. Per la prima volta Gesù le ha parlato dell’istituzione di questa festa a Plock nel 1931, quando le trasmise la sua volontà riguardo all’immagine: « Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia » (Diario, p. 75).

La scelta della prima domenica dopo Pasqua come festa della misericordia ha un suo profondo significato teologico, che indica un forte legame tra il mistero pasquale della Redenzione e il mistero della Divina Misericordia. Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla Novena alla Divina Misericordia, che precede la festa e inizia il Venerdì Santo e durante la quale si recita la Coroncina. La festa non è soltanto un giorno di particolare adorazione di Dio nel mistero della misericordia, ma è un tempo di grazia per tutti gli uomini.

« Desidero – ha detto Gesù – che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori » (Diario, p. 440). « Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo loro l’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre » (Diario, p. 561)

L’importanza di questa festa si misura con le straordinarie promesse che Gesù ha legato ad essa.

« In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita – ha detto Cristo – questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene » (Diario, p. 235) « In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. (…) Nessun’anima abbia paura di accostarsi a me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto » (Diario, p. 441)

Per ottenere questi grandi doni bisogna adempiere alle condizioni del Culto alla Divina Misericordia (fiducia nella bontà di Dio e carità attiva verso il prossimo), essere in stato di grazia (dopo la confessione) e ricevere degnamente la santa Comunione.

« Nessun’anima troverà giustificazione finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua deve essere la festa della Misericordia ed i sacerdoti in quel giorno debbono parlare alle anime della Mia grande ed insondabile Misericordia » (Diario, p.378).


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