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Leggi la storia di Santa Bernardetta Soubirous

18 Apparizioni : dall’11.02 al 16.07.1858

Da Lourdes a Nevers, dal Mulino di Boly a Saint-Gildard, dalla nascita, il 7 Gennaio 1844, alla morte, il 16 Aprile 1879, quanti sconvolgimenti nella vita di Bernardetta (al secolo Marie-Bernarde) Soubirous!

Figlia primogenita di un mugnaio rovinato, la cui estrema povertà lo farà gettare in carcere, essa vive, passando da un tugurio all’altro, fino al Cachot. Conosce la malattia, la fame, l’esclusione, l’incertezza del domani, il disprezzo da parte di coloro che hanno tutto. Sa appena leggere e scrivere. È un’adolescente del suo tempo che subisce le conseguenze dell’industrializzazione nascente.

L’amore dei suoi e la fede in Dio la fanno camminare a testa alta per le strade di Lourdes. Nel cuore di questa realtà, Bernardetta fa l’esperienza inaspettata dell’incontro con “la Signora di Massabielle”. Dio le dà di conoscere il Suo Amore che sconvolge l’ordine stabilito dagli uomini: nel momento in cui tutti quelli che sanno tutto e che detengono il potere, affermano con tutta sicurezza che la ragione è sufficiente per rifare il mondo, Egli va a cercare una ragazzina che non capisce neppure il francese. “E’ perché ero la più povera e la più ignorante che la Santa vergine mi ha scelta”.      

Così, l’11 febbraio 1858, tutto è cominciato con un rumore, come un colpo di vento. La Vergine Maria appare per la prima volta a Bernardetta alla Grotta di Massabielle, a Lourdes. “Vorresti farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni? ”

La bella Signora ha detto “vorresti”… e Bernardetta ha detto “sì”. Liberamente. “Sì”, senza inquietudine, quando i grandi medici sapienti, venuti proprio per vederla, parlano di lei con paroloni enormi “catalessi, isterismo”… “Sì” senza paura quando la minacciano di prigione. “Sì” senza turbarsi davanti a coloro che la trattano da bugiarda o la chiamano “la Santina”, e vogliono strapparle un lembo del fazzoletto, del vestito, o un ciuffo di capelli.

“Sì” con umiltà, ma dignitosa quando sollecita la sua entrata in una Congregazione presente negli ospedali, negli ospizi e nelle scuole, pur essendo senza istruzione, senza competenze, senza bagagli…

La sera del 7 Luglio 1866, Bernardetta varca la soglia di Saint-Gildard, Casa Madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers, che aveva conosciuto all’Ospizio di Lourdes, e intraprende così il cammino evangelico proposto dalla Congregazione che ha scelto.

Dio è Carità” Al suo arrivo, Bernardetta ha potuto leggere queste parole, impresse sulla pietra del frontone della casa. Esse raggiungono l’esperienza che era già iscritta nel suo cuore: quella dell’amore sorprendente di Dio per ogni uomo.

Durante 13 anni, Bernardetta rimarrà a Saint-Gildard, successivamente aiuto infermiera, responsabile dell’infermeria, sacrestana, ma spesso ammalata lei stessa…

A Nevers, in una vita umile e nascosta, porterà nel suo essere una profonda solidarietà con i più poveri. Unita a Gesù, che ha amato fino a donare la Sua propria vita, cercherà di tradurre in ogni suo gesto e in ogni sua parola, il desiderio del suo cuore.      

“ Non vivrò un solo istante senza passarlo amando”.Spesso ammalata, nell’ ultimo periodo della sua vita, Bernardetta trascorre lunghi giorni nell’infermeria Sainte Croix. “La si lascia sentendosi più forti e più sicuri di quando si è venuti”Come i malati, Bernardetta conosce l’umiliazione della dipendenza, la sofferenza dell’inutilità, ma di questa umiliazione, di questa sofferenza, essa fa un luogo di apertura agli altri, un luogo di solidarietà profonda con tutti coloro che vivono la stessa traversata :

“  … Non avrei certamente scelto questa inazione in cui sono ridotta.”“ La preghiera è la mia sola arma…”.Bernardetta non è né passiva né ripiegata su se stessa. Rimane in uno stato di continua sorveglianza per non lasciarsi immergere nella sofferenza.

Chi le viveva vicino descrive quanto “le sofferenze della sua ultima malattia fossero atroci. Il petto, sfinito, era di fuoco; le ossa del ginocchio erano rose da una carie divorante”. Queste settimane vissute all’infermeria Sainte Croix, sono per Bernardetta un periodo di prova fisica certamente, ma anche di prova spirituale, di “notte” della fede. Ma la sua forza, la sua costanza, le chiede a Gesù, le attinge da Gesù sulla Croce.

Mercoledì 16 Aprile 1879, nella settimana di Pasqua, a metà pomeriggio, è “l’ora” in cui l’avventura di Bernardetta giunge a compimento. Come Gesù, essa affida la sua vita nelle mani di Dio, quel Dio che è “ nostro Padre e che ha per noi una tenerezza infinita”.

Itinerario della canonizzazione :

–       1907: apertura del processo ordinario di beatificazione, completato nel 1909.

–       1909: il 22 settembre, 1a riesumazione del corpo di Bernardetta: è trovato intatto.

–       1913: il 13 agosto, Pio X autorizza l’Introduzione della causa di beatificazione.

–       1919: il 3 aprile, 2a riesumazione per il riconoscimento del corpo.

–       1923: il 18 novembre, Pp Pio XI (Achille Ratti) dichiara l’eroicità delle virtù.

–       1925: il 18 aprile, 3a riesumazione: il corpo è sempre intatto. I medici presenti nelle tre esumazioni giudicarono il fenomeno “non naturale”. Il 14 giugno, beatificazione di Bernardetta, da parte di Pp Pio XI (Ambrogio Damiano Achille Ratti, 1922-1939), a San Pietro di Roma. Il 18 luglio, il corpo di Bernardetta è messo in un’urna, il viso e le mani coperti di una pellicola sottile di cera. Il 3 agosto, trasferimento dell’urna, dal noviziato alla Cappella del convento Saint-Gildard.

–       1933: l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, canonizzazione di Bernardetta da parte di Pp Pio XI.

S. Bernardetta è la protettrice degli ammalati e la Patrona di Lourdes.

Fonte: Vangelodelgiorno.org


Per approfondimenti: it.lourdes-france.org/  

Nata il 7 gennaio 1844 a Lourdes, nel sud-ovest della Francia, ai piedi dei Pirenei, Bernadette Soubirous visse nella completa povertà, ma con il cuore profondamente rivolto a Maria.

A lei apparve più volte la “Signora”, com’ella stessa era solita definire la Madonna, l’Immacolata Concezione, come le rivelò la Vergine nell’apparizione del 25 marzo 1858. Bernadette, dall’11 febbraio al 16 luglio di quell’anno, assistette a 18 apparizioni di Maria nella Grotta di Massabielle.

Papa Francesco, nel Messaggio per la Giornata Mondiale del malato del 2017, ha ricordato come “l’umile ragazza di Lourdes” raccontasse che “la Vergine, da lei definita ‘la Bella Signora’, la guardava come si guarda una persona. Queste semplici parole descrivono la pienezza di una relazione. Bernadette, povera, analfabeta e malata, si sente guardata da Maria come persona. La ‘Bella Signora’ le parla con grande rispetto, senza compatimento”.

Dalla fragilità, il sostegno per gli altri

Fin dall’inizio delle apparizioni Bernardette si fece portavoce di un avvenimento che destò eco in tutto il mondo, subendo numerosi interrogatori ufficiali perché sospettata di impostura.

Nulla la fece crollare, mentre negli anni cresceva un flusso incontrollato di persone alla Grotta delle guarigioni. “Bernadette, dopo essere stata alla Grotta, grazie alla preghiera – ha spiegato Papa Francesco – trasforma la sua fragilità in sostegno per gli altri, grazie all’amore diventa capace di arricchire il suo prossimo e, soprattutto, offre la sua vita per la salvezza dell’umanità.

Il fatto che la ‘Bella Signora’ le chieda di pregare per i peccatori, ci ricorda che gli infermi, i sofferenti, non portano in sé solamente il desiderio di guarire, ma anche quello di vivere cristianamente la propria vita, arrivando a donarla come autentici discepoli missionari di Cristo”.

La vocazione per i malati

A Bernadette, Maria dona la vocazione di servire i malati e la chiama ad essere Suora della Carità: la sera del 7 luglio 1866 entra a Saint-Gildard nella casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers.

Costretta a letto dall’asma, dalla tubercolosi, da un tumore osseo al ginocchio, all’età di 35 anni morì: era il 16 aprile 1879. Beatificata nel 1925, Papa Pio XI la proclamò santa l’8 dicembre 1933. E’ la protettrice delle lavoratrici dei campi e dei pastori.

fonte © Vatican News – Dicasterium pro Communicatione


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