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E c’è Francesca, sempre

Un antico modo di dire partenopeo dice “i figli sò piezz’ e cor“; traduco per la rimanente parte del mondo “i figli sono pezzi di cuore”. Si, è così! Quando due persone sono benedette dal Signore con l’arrivo di un figlio, beh, il cuore di quelle persone diventa di proprietà dei figli.

Dal primo strillo, immediatamente dopo averli partoriti, ti rendi conto che non sei più la stessa persona; a me è successo così.

Con Eugenio il rapporto è stato da subito simbiotico, abbiamo tanti interessi in comune, tante risate ed è sempre pronto a fare la battuta. Tanti i momenti insieme, fatti di compiti da fare, di dolci da preparare, di chiacchiere su stilisti, moda (lui è più ferrato di me), cantanti, generi musicali.

E c’è Francesca.

Lei è la seconda figlia, quella che si è guadagnata lo spazio, dopo 5 anni di sudditanza del fratello maggiore. È orgogliosa della sua data di nascita, 11/11/11. Francesca è un vulcano di idee, metodica nello studio e “precisina” per quanto riguarda orari e appuntamenti. Si diletta con le poesie, adora colorare, pasticciare, si è innamorata del pianoforte e ancora prima, del suo amato gatto Luke. Non è costante nello sport, anche se ha seguito con impegno nuoto e pallavolo.

Francesca è quella che in questo periodo “storico” della nostra famiglia sta pagando di più. Da quel benedetto 13 settembre la sua vita è cambiata, stravolta, senza che ne abbia compreso pienamente la ragione.

Uscì contenta da casa per andare a scuola, al braccio di Remigio e mai avrebbe potuto immaginare che da quel pomeriggio sarebbe stato tutto un incastro di “oggi torni a casa con…”, “stasera dormi da….”, “da chi vuoi restare questa settimana?”, “prepariamo il tuo borsone”.

Eh già, difficile capire a otto anni, e difficile spiegare.

La sua voglia di giocare, il suo bisogno di divertirsi, il suo diritto a stare con la sua famiglia, tutto messo in discussione.

La tranquillità stravolta, non ci sono più feste canoniche, compleanni, Natale, Capodanno… Tutto re-interpretato sulle nuove necessità di Eugenio.

Francesca, che si attacca tipo cozza con lo scoglio, a chi le manifesta affetto.

Francesca che sta soffrendo da cani nel vedere il fratello soffrire.

Francesca, che nell’innocenza dei suoi otto anni, nutre e manifesta la gelosia, l’invidia per le attenzioni di tutti nei confronti del fratello.

Francesca che ha vissuto con Eugenio la radio-terapia, contenta di trascorrere una settimana a Roma con noi.

Francesca che sussurra al telefono “mamma mi manchi”, e in quel momento il cuore va a pezzi.

Francesca, che invia frasi dolcissime: “io sono una gattina, e voi siete il mio gomitolo di lana”.

Francesca che ogni sera, quando siamo a casa, mi dice “mamma dormiamo insieme questa sera?”

Francesca, che ha le sue debolezze, come è giusto che sia; le somatizza, le interiorizza. Capita allora che se le racconti un episodio successo in ospedale, all’improvviso ti sviene e cade a terra. Paura, ansia che si moltiplica. Si riprende e ti confida a mezza voce “ho avuto paura quando ho sentito che parlavate di quella bimba piccola che aveva avuto l’intervento come Eugenio“.

Si, c’è Francesca, che noi amiamo, al pari di Eugenio, ma alla quale forse dobbiamo chiedere scusa perché le stiamo chiedendo tanto, troppo!

Francesca, mamma, papà ed Eugenio ti adorano!

primo piano Francesca OPBG: E c'è Francesca
primo piano Francesca OPBG

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