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Leggi e ascolta la favola de "la farfalla dalle ali colorate"
C'era una volta una farfalla chiamata Lila, che viveva in un prato magico dove ogni fiore era unico e ogni albero raccontava una storia. Lila possedeva un dono straordinario: poteva cambiare il colore delle sue ali a piacimento. Ogni mattina, al sorgere del sole, Lila si svegliava con entusiasmo, pronta a scegliere il colore del giorno. Un giorno poteva essere azzurro come il cielo, il giorno dopo rosa come le rose più belle del giardino.
Un giorno d'estate, Lila si imbatté in un vecchio saggio, il Grillo dei Consigli, che le disse: "Lila, il tuo dono è meraviglioso, ma ricorda che ogni colore porta con sé un'emozione e un'energia. Usa il tuo potere per rendere il mondo un posto migliore."
Da quel momento, Lila iniziò a riflettere più attentamente sui colori delle sue ali. Quando vedeva un campo triste e desolato, sceglieva un verde brillante per portare speranza e rinascita. Se un giorno era grigio e piovoso, Lila volava con ali gialle come il sole per portare gioia e luce.
Un autunno, Lila incontrò un giovane bruco che si sentiva solo e impaurito della trasformazione che lo attendeva. Lila, con ali di un blu calmante, rimase accanto a lui, raccontandogli storie di cambiamento e crescita, finché il piccolo bruco non si sentì pronto ad affrontare la sua metamorfosi.
Con il passare del tempo, la fama di Lila si diffuse oltre il prato magico. Gli animali venivano da lontano per vedere la farfalla dai colori cangianti e sentire le sue storie. Non era solo una creatura dai doni straordinari, ma anche un'anima gentile che sapeva toccare i cuori di chiunque incontrasse.
Un giorno, in una notte illuminata dalla luna, Lila alzò gli occhi al cielo e vide una stella cadente. Decise allora di desiderare qualcosa di speciale: "Che il mio dono possa portare luce e felicità a tutti coloro che incontrerò, oggi e sempre."
E così, la farfalla Lila continuò a volare per il mondo, lasciando una scia di colori e sorrisi ovunque andasse. E visse felice e contenta, sapendo che con ogni battito delle sue ali, faceva brillare un po' di più il mondo intorno a lei.
La persona media prende più di 35.000 decisioni al giorno, il che corrisponde a una media di 1.500 decisioni all'ora (se una persona fosse sveglia per 24 ore). Dall'aprire gli occhi e alzarsi dal letto alla scelta di leggere questa frase, la tua vita si compone di migliaia di decisioni, apparentemente piccole, che condizionano il corso della tua giornata.
Ogni decisione che prendiamo conta, ma quella più importante che potremo mai prendere riguarda il seguire Gesù. Credere in Gesù non solo cambia la nostra vita sulla terra, ma determina la nostra vita per l'eternità. Coloro che credono in Gesù e Lo seguono, un giorno Lo raggiungeranno in cielo. In una lettera alle chiese dell'antica Roma, Paolo dice…
"perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato"
Romani 10:9
Scegliere di credere in Gesù e seguirLo, cambia ogni cosa. Non solo siamo salvati per l'eternità, ma otteniamo anche una relazione con Dio oggi. Abbiamo questa certezza perché Dio vive in noi, e noi viviamo in Lui. La Parola di Dio dice che, quando crediamo in Lui, il Suo Spirito vive in noi e ci rende in grado di vivere secondo la Sua volontà.
Dovunque andiamo e qualunque cosa facciamo nella vita, Dio sarà con noi. Dal momento che abbiamo una relazione con Lui, Gli possiamo parlare in ogni momento. Il Suo Spirito ci darà pace quando siamo timorosi e grazia quando commettiamo degli errori.
Il primo passo è cominciare una relazione con Gesù. Mentre cresciamo nella nostra relazione con Lui, avremo l'opportunità di condividere con gli altri la speranza che abbiamo in Lui. Sii quindi forte, quando avrai l'opportunità di riconoscere Gesù pubblicamente.
Dio vive in te ed È con te ovunque tu vada, quindi non hai nulla da temere. Oggi ringraziaLo per la Sua presenza e la Sua grazia.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Radicati e fondati nella carità, siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 3,14-21
Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 32 (33)
R. Dell’amore del Signore è piena la terra.
Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode. Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate. R.
Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’amore del Signore è piena la terra. R.
Il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. R.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui. (Fil 3,8-9)
Alleluia.
Il Vangelo del 24 ottobre 2024
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Ahimè! quanto grande è la nostra miseria! Restiamo lontano da Dio e ne soffriamo così poco che non lo sentiamo neppure! Credo che la causa della nostra tiepidezza stia nel fatto che finché non abbiamo preso gusto a Dio, non si riesca a capire cosa significa aver fame, né essere sazi. Per questo non abbiamo fame di lui e non ne abbiamo mai abbastanza delle creature. Il nostro cuore resta freddo, si divide fra Dio e le cose create, è indolente, senza forza e senza gusto per le cose di Dio. Ora il Signore vuole a suo servizio non anime tiepide, ma cuori infiammati dal fuoco che lui porta sulla terra e che vuole che bruci (cf. Lc 12,49). Perché questo fuoco bruci si è lasciato consumare sulla Croce. Voleva che raccogliessimo il legno della Croce per riscaldarci alla sua fiamma e rispondere con amore al suo immenso amore; poiché è giusto che avvertiamo una dolce piaga d'amore quando lo vediamo non solo ferito, ma messo a morte per amore nostro. Sì, è giusto che ci sentiamo in causa di fronte all'amore di colui che si è offerto per amore a mani crudeli. (...) Se il fuoco comincia a prendere in noi, abbiamo cura di coprirlo, perché non lo spenga il vento. Nascondiamolo sotto la cenere dell'umiltà e del silenzio, e non morirà. Ma soprattutto avviciniamoci al fuoco che brucia e arde, voglio dire a Gesù Cristo nostro Signore nel Santo Sacramento. Apriamo la nostra anima, la bocca del desiderio e corriamo a placare la nostra sete alla fonte d'acqua viva.
Parole del Santo Padre
Il Vangelo (…) (Lc 12,49-53) fa parte degli insegnamenti di Gesù rivolti ai discepoli lungo la sua salita verso Gerusalemme, dove l’attende la morte in croce. (…) Il fuoco di cui Gesù parla è il fuoco dello Spirito Santo, presenza viva e operante in noi dal giorno del nostro Battesimo. Esso – il fuoco - è una forza creatrice che purifica e rinnova, brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato, ci trasforma dal di dentro, ci rigenera e ci rende capaci di amare. Gesù desidera che lo Spirito Santo divampi come fuoco nel nostro cuore, perché è solo partendo dal cuore che l’incendio dell’amore divino potrà svilupparsi e far progredire il Regno di Dio. Non parte dalla testa, parte dal cuore. E per questo Gesù vuole che il fuoco entri nel nostro cuore. Se ci apriamo completamente all’azione di questo fuoco che è lo Spirito Santo, Egli ci donerà l’audacia e il fervore per annunciare a tutti Gesù e il suo consolante messaggio di misericordia e di salvezza, navigando in mare aperto, senza paure. Nell’adempimento della sua missione nel mondo, la Chiesa - cioè tutti noi che siamo la Chiesa - ha bisogno dell’aiuto dello Spirito Santo per non lasciarsi frenare dalla paura e dal calcolo, per non abituarsi a camminare entro i confini sicuri. Questi due atteggiamenti portano la Chiesa ad essere una Chiesa funzionale, che non rischia mai. Invece, il coraggio apostolico che lo Spirito Santo accende in noi come un fuoco ci aiuta a superare i muri e le barriere, ci rende creativi e ci sprona a metterci in movimento per camminare anche su strade inesplorate o scomode, offrendo speranza a quanti incontriamo. (Angelus, 14 agosto 2016)