Quando ti ritrovi a vivere un’esperienza come questa, hai solo una possibilità… Viverla! Giorno per giorno, attimo per attimo. Lasciare che tutto accada, senza chiedersi perché. L’unica ancóra di salvezza è la fede… La ritrovi dentro di te… Riscopri quel granellino, impolverato, ammaccato, e senti che il dolore che stai vivendo fa da spolvero, da concime e il piccolo semino acciaccato riprende forma e vigore. Ti rendi conto che non reciti più preghiere “con la bocca”, ma dici a Dio una sola parola mettendoci dentro l’anima. La fede ritrovata è quella che ti fa mettere da parte tutto… Nulla è più importante del momento che vivi. Qui ed ora, conta questo. Conta far vivere ad Eugenio delle giornate che non siano solo di “lettino abbronzante”, di prelievi e di ospedali. Avremmo un milione di cose da fare io e Remigio, che sicuramente in un recente passato avrebbero avuto la priorità su tutto, ma ora la nostra priorità è una sola, Eugenio e la sua serenità. Riscoprire le piccole cose, quali una passeggiata, assaporare una caramella, godere del vento e del sole sul viso, farsi inebriare da un profumo, ridere di una sciocchezza, camminare mano nella mano, abbracciarlo e baciarlo allimprovviso, ecco questo è per me questa esperienza romana… Che, attenzione, non è distacco dalla realtà, ma è dare a cose o persone il giusto peso ed importanza. È in tutto questo che io vedo la fede ritrovata. Ringraziare Dio per questi momenti, mettere nelle sue mani le nostre richieste, affidare a Lui ogni attimo di vita… Tutto può, e la Sua volontà e i Suoi disegni sono sconosciuti. Avere fede, affidarsi… La strada diventa meno tortuosa, il cammino più leggero, gli amici veri ti danno tutte le mani disponibili, i tuoi desideri diventano quelli di tutti… Questa è la fede!