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15 settembre 2019, Domenica: prima operazione

Il colloquio

Ieri abbiamo parlato con il dottor Rocco Severino.

Il colloquio è stato drammatico: ci ha dettagliatamente spiegato come avverrà l’intervento di oggi.

Apriranno uno “sportellino” nell’osso cranico, che poi probabilmente sostituiranno con una placca in titanio, poi entreranno diagonalmente e raggiungeranno il 4^ ventricolo cerebrale in “neuronavigazione

Cioè, chiediamo? Entrano con strumenti chirurgici iper sofisticati, dotati di GPS, dove hanno impostato le coordinate della zona da raggiungere, e il sondino le raggiungerà, senza sbagliare 1 millimetro.

“Un pò come nel gioco dell’allegro chirurgo, se suona qualche allarme ci dobbiamo fermare, vuol dire che stiamo ledendo qualche zona vitale del cervello. Speriamo di ripulire tutto!”

Da una parte siamo sconcertati, dall’altra siamo contenti di aver trovato una struttura all’avanguardia come la Neuromed, un reparto fantastico come questo NCH III, composto da medici superlativi, una caposala meravigliosa ed uno staff infermieristico iper-professionale dal cuore grande così.

Il fatto che il prof. Sergio Paolini abbia deciso di mollare il suo congresso in Umbria e tornare alla sua missione alla Neuromed ci riempie di orgoglio, soddifazione e speranza che tutto possa andare al meglio. Paolini e tutto il suo staff faranno solo il meglio per Eugenio.

Anestesista

Ieri sera con Eugenio siamo scesi giù al piano -1 per essere a colloquio con il capo anestesista. Durante i nostri precedenti discorsi ad Eugenio abbiamo sempre comunicato che siamo qui alla Neuromed “per degli accertamenti, per capire da dove e perché lui ha spesso questi mal di testa”.

Durante il colloquio con il dott. Fulvio Aloj, Quando il medico gli ha descritto come avverrà la sua anestesia, come potrà essere il suo risveglio, Eugenio è rimasto scioccato, di sale, con gli occhi sbarrati. Si è girato un attimo cercando il nostro sguardo, basso, e ci ha fulminati, come dicendo: “mi avete mentito!, non siamo qui solo per degli accertamenti!”

Usciamo dalla saletta del colloquio. Io e Giuseppina con la coda fra le gambe, non sapevamo cosa fare, cosa dire: Eugenio scoppia in una pianto liberatorio!

Colazione

Colazione saporita, con cornetto al cioccolato e succo di frutta!

15 settembre 2019, Domenica
Eugenio colazione prima intervento
Eugenio colazione prima intervento
Eugenio colazione prima intervento

La giornata è lunga e cerchiamo di passarla nel migliore dei modi: chiacchierando, ascoltando musica, dormendo.

Preparazione

Sappiamo che alle 17 lo devono preparare per la sala operatoria.

Facciamo un giretto per il terzo piano della Neuromed. Ci facciamo dei selfie!

Eugenio e Remigio prima dell'intervento
Eugenio e Remigio prima dell’intervento
Eugenio alla Neuromed
Eugenio alla Neuromed

Nel primo pomeriggio, arrivano gli amici più fedeli, Antonio e Nicola, con i rispettivi genitori per aiutarci a superare questa attesa.

Scoccano le 17. Il battaglione delle infermiere, OSS e medici ci raggiungono nella cameretta. Spiegano e tranquillizzano Eugenio.

Pronto

Le infermiere lo preparano.

prima operazione
prima operazione

Completamente nudo, con le sue mutande, e i suoi braccialetti in corda, che avranno la delicatezza di proteggere durante l’operazione con delle garze chirurgiche.

Prendiamo l’ascensore per scendere al -1, dove c’è il blocco operatorio.

Io sono con lui, sempre.

Le infermiere entrano, superando le massicce porte antifiamma.

Sono le 17.36. Lo screenshot che ho fatto al suo telefono mostra la canzone che stavamo ascoltando insieme.

screenshot musica prima operazione
screenshot musica prima operazione

Fino alle 1.30 di domani lunedì sarà solo un susseguirsi di amici e parenti. Antonio e Nicola vanno via con Antonella e Peppino, perchè a loro è affidata Francesca in questi primi giorni e per farle sentire poco il peso di quanto sta accadendo questa sera saranno impegnati con un pigiama party.

In ospedale arriva una carovana di parenti, Zia Concettina con Pietro, Mariapina ed Alessandro, Laura e Tiziana, Tonino, Cinzia e Michele e poi i fedelissimi amici Teresa e Vincenzo e Nadia e Nicola.

Passano le ore

Le ore passano molto lentamente, ingannare l’attesa non è semplice seppure tra mille parole e centinaia di caffè. Il pensiero di tutti è oltre quella porta anti-panico del blocco operatorio.

Ogni piccolo movimento, ogni volta che la porta si apre siamo tutti in piedi, ma niente, l’attesa è lunga ed estenuante.

Nel corso di questa serata conosciamo Antonio D’Allestro, marito di Lorella Riccio (amica di Giuseppina delle superiori), ricoverata qui già da diversi giorni e operata anche lei per un tumore al cervello. Lorella ne passerà tante di sventure nel corso del tempo. Antonio si rivela un caro amico, subito ci mette a disposizione una stanza dell’appartamento che ha fittato a Pozzilli per dare appoggio e conforto a suocera, zio, cognata e figli, che si alternano al capezzale di Lorella.

L’agitazione è al massimo, l’adrenalina alle stelle. Mille e mille pensieri girano vorticosi nella mente. Le ore passano, e qualche parente ed amico va via; domani è lunedì e tutti dovranno andare a lavoro, i ragazzi a scuola, e Pozzilli non è proprio dietro l’angolo. Nella sala d’attesa alla fine restiamo in compagnia di Zia Concettina, di Nicola e Nadia. Loro restano con noi fino alla fine di questa lunga notte.

Fine operazione

Finalmente si apre la porta del blocco operatorio: esce il prof. Paolini.

Ci precipitiamo verso di lui: con aria cupa, seria quanto un blocco di marmo, gelido come un iceberg, ci dice: “tutto bene, è andato tutto bene. E’ andato meglio di quello che pensavamo! Abbiamo ripulito una buona parte.

Il sangue nelle mie vene si scioglie, Giuseppina tira un sospiro di sollievo.

Ci dice che dobbiamo aspettare almeno una mezz’oretta prima di poterlo vedere in terapia intensiva.

Non ci spaventa la cosa, l’importante è saperlo vivo!

Torno nella cappella dell’ospedale per ringraziare San Pio. Ringrazio anche il Bambinello in una stupenda ceramica all’ingresso della cappella.

Grazie San Pio, grazie Gesù.


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